Anello di San Secondo
L’itinerario si sviluppa ad anello tra la val Roja e la val Nervia,al di sopra di Ventimiglia, o meglio a monte del quartiere di San Secondo. Sembra impossibile che a poche centinaia di metri da una località urbanizzata (spesso in maniera piuttosto invasiva) si possano trovare ambienti e vedute come quelli che si incontrano lungo gran parte del tracciato qui descritto.
Suggeriamo di effettuare il percorso in senso antiorario, risalendo il vallone di San Secondo e scendendo in val Roja, per poi tornare nuovamente al punto di partenza.
Si parte dalla piazza di San Secondo , a lato del Santuario. Si sale lungo via dei Gerani,quindi attraverso un passaggio pedonale sede dell'antica mulattiera,si raggiunge Via dei Martinazzi. La si segue in salita poi si imbocca tenendo la destra via del Vallone , sino a che non termina l'asfalto. Da qui si prosegue su un sentiero pianeggiante (negli anno 90 parte del sentiero Arcobaleno) che si inoltra nel vallone di San Secondo tra una rigogliosa vegetazione , con a sinistra la parete di conglomerato (si intravede ancora l'antico beodo ). Ci si addentra nel vallone , tralasciando due tracce che salgono a sinistra. Giunti ad un deviazione, si svolta a sinistra, tralasciando la traccia verso destra. Si sale tra fasce da tempo non più coltivate e muri a secco sino alla borgata abbandonata dei Martinazzi, che si attravera passando sotto una volta. Ci si dirige verso ovest , con alcuni saliscendi,tra fasce con muria asecco e coltivi abbandonati da tempo, quindi si svolta verso Nord (tralasciare deviazione a sinistra) per raggiungere su terreno roccioso e coperto da arbusti il costone che strapiomba sulla val Roja.Tra cespugli di cisto e lentisco , ed il profumo di timo e rosmarino , si apre un panorama fantastico sul borgo medioevale di Ventimiglia, la foce del Roja e le mura medioevali. Continuiamo verso nord, abbandoniamo il costone e risaliamo un valloncello attraversando una macchia alta con pini di Aleppo sino a raggiungere uno sterrato. Seguiamo la strada in leggera salita. Il paesaggio è completamente mutato. L'orizzonte a oriente è libero, vediamo ad est la cima del Caggio, del Bignone e del Ceppo. Il terreno è spoglio, con macchie di lentisco e ginestra. Sempre seguendo la strada raggiungiamo di nuovo il crinale a sud del monte Carbone.Ci affacciamo nuovamente sulla val Roja, Grammondo e Longoira ci sono di fronte. Lascamo la strada proseguire verso destra, lungo le pendici sud del monte Carbone , verso l'Alta Via dei Monti Liguri e Camporosso, svoltiamo decisamente a sinistra tornandoindietro verso sud. Passiamo tra due piloni di un vecchio cancello, imboccando un ripido sterrato, molto rovinato che scende in direzione della foce del Roja. Continuiamo a scendere ora su cemento spaccato e cosparso di pietrisco sino a che la carrareccia diventa un sentiero che inizialmente scende rapido e poi , svoltando decisamente a sinistra, raggiunge in piano la strada asfaltata che porta al Santuario delle Virù. Dopo l'eventuale visita al luogo di culto, proseguiamo in discesa lungo l'asfalto per qualche decina di metri ed alla prima curva andiamo diritti lungo la strada sterrata. Quando questa termina si proswgue per qualche decina di metri su sentiero per trovarsi sulla mulattiera (poi strada) su cui sono disposte le edicole votiva. Superato un tratto asfaltato, si imbocca sulla destra la vecchia mulattiera che in breve ci porta sulla linea ferroviaria.Seguendola verso sinistra dopo poche centinaia di metri ritrviamo il piazzale di partenza.
- Santuario Madonna delle Virtù.
Piccola deviazione sulla sinistra per visitare l'antico Santuario scavato nella falesia di Roverino.Risalente al XIV secolo, è un Santuario molto singolare, perché ricavato all’interno di una cavità naturale. Nel 1520 i frati Agostiniani edificarono una cappella dedicata alla Vergine delle Virtù, per conservare un ritratto della Madonna.La cappella fu poi ampliata nel corso dei secoli, fino a divenire il Santuario che vediamo oggi. Lungo il percorso che porta al Santuario si trovano 15 cappellette votive dedicate ai misteri del Santo Rosario.
- Martinazzi
Antico borgo abbandonato. La località detta Martinazzi, alle falde della collina di Siestro, segnala un insediamento dedicato a San Martino, sul tratto del più importante tra i percorsi dal crinale al mare ed alla viabilità romana.
Escursione sopra Ventimiglia e la falesia di Roverino; | |
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dove | Comune Ventimiglia |
monte | Pendici M.Carbone |
park | San Secondo (difficile) - coord. N.43°47'32.676" E.7°36'49.4712" |
luoghi | Ventimiglia , Vallone San Secondo |
motivi | naturalistici, paesaggistici, storici |
quando | tutto l'anno, tranne condizioni invernali sfavorevoli |
lunghezza | 6 km + eventuale piccola digressione al Santuario della Madonna delle Virtù |
tempi | 2,30 ore, soste escluse |
orientamento | non difficile |
segnaletica | scarsa, criticità in un paio di punti |
quota | min.m.70 / max.m.420 |
dislivello | 350 m |
tipologia | sentiero, mulattiera, strada |
difficoltà | escursionistico (Cai=E) |
esposizione | nessuna |
pericoli | nessuno, una passaggio con qualche difficoltà , discesa su cemento sdrucciolevole per pietrisco |
ricoveri | casoni abbandonati ai Martinazzi |
download | itinerario 3D (doppio click per aprire Google/Earth |
download | traccia Gps dell'escursione |
cartografia | CTR_sc._1.10000_-_ed._dal_2007_270040 /CTR_sc._1.10000_-_ed._dal_2007_257160_ |
informazioni | CAI Bordighera |
Soldano; | Ventimiglia si raggiunge facilmente. La partenza del percorso si trova a lato del Santuario di San Secondo. Per raggiungerlo bisogna oltrepassare la linea ferroviaria. |